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Sotto le bombe

Proposta didattica per la terza classe della scuola secondaria di I grado

La Galleria Vittorio Emanuele dopo i bombardamenti dell’agosto 1943

A cura di Marina Medi

 Questa proposta didattica si appoggia al video Scendere in cantina, che racconta la storia di una famiglia milanese tra il ’38 e il ’44 attraverso un carteggio tra due genitori e i loro due figli soldati. Le lettere, scoperte casualmente da una discendente della famiglia, sono accompagnate nel video da immagini dei protagonisti e da fotografie tratte prevalentemente da due archivi: il Civico Archivio Fotografico di Milano e la collezione privata della famiglia Ucelli.

Anche se parla di Milano, il video può servire comunque da spunto per chi vive in altri territori, dato che negli anni della guerra moltissime città italiane furono oggetto di attacchi dal cielo.

Approfondire il tema dei bombardamenti sulle città nel corso della II Guerra mondiale è interessante perché permette di capire, almeno in parte, che cosa ha significato la guerra per le persone che l’hanno vissuta: la paura di morire e di perdere la propria casa e le proprie cose, l’angoscia di vedere distrutti gli spazi culturali e simbolici della città che conoscevano e amavano, il bisogno di rifugiarsi in qualche posto più sicuro.

Sappiamo che nella II guerra mondiale le vittime civili sono state quasi il doppio di quelle militari, ma, nel caso dei bombardamenti, colpire i civili è stata una scelta precisa. Infatti, mentre fino alla fine del ’42 i bombardamenti alleati erano rivolti specialmente a obiettivi tattici (impianti industriali, linee ferroviarie, ponti, porti), in seguito fu presa la decisione strategica di bombardare il centro delle città (case, chiese, scuole, teatri, edifici d’arte) con l’obiettivo di demoralizzare la popolazione e di costringerla a sfollare, con conseguenti problemi economici e organizzativi. Nel caso di Milano questa strategia fu molto chiara: i grandi impianti industriali della periferia nord della città rimasero quasi intatti, mentre il centro venne più volte colpito con danni immensi

Il percorso offre lo spunto per vedere il ruolo sempre crescente dell’aviazione e dei bombardamenti nelle guerre del Novecento per arrivare a quelle attuali. Infatti già solo 8 anni dopo il primo volo dei fratelli Wright, l’italiano Gavotti nel 1911 lanciava bombe dal suo aereo sugli accampamenti libici, ma oggi i bombardieri e i droni teleguidati sono diventati il principale strumento di guerra, a disposizione di chi si può permettere il costo di armi così sofisticate. In ogni caso è importante ricordare come ieri e oggi i risultati dei bombardamenti sono gli stessi: morti e feriti tra i civili, città distrutte, sfollati e rifugiati in condizioni di grande miseria, bambini senza scuola, economie disastrate.

Il percorso può concludersi con un prodotto concreto concordato con gli studenti. Potrebbe essere un Power Point con immagini di bombardamenti di ieri e di oggi; la registrazione di interviste fatte a qualche anziano che ricorda la guerra del ’40-’45, oppure con qualche immigrato che proviene da situazioni di guerra; una lettura teatrale di testi scritti dagli studenti e dalle studentesse immaginando di essere il pilota di un bombardiere, un ragazzo o una ragazza in un rifugio antiaereo, un pompiere, un’infermiera nel momento in cui suona la sirena che annuncia un bombardamento nella II Guerra mondiale. Oppure altro ancora.

Il video “Scendere in cantina” può essere utilizzato non solo per il suo contenuto, ma anche per riflettere su come si costruisce il sapere storico, cioè quali sono le tappe del lavoro e il metodo che caratterizza la storiografia. In questo caso, le lettere trovate per caso tra vecchi ricordi di famiglia vengono per prima cosa ordinate, poi interrogate per far emergere informazioni che riguardano non solo le vicende personali di chi le ha scritte, ma anche quelle collettive, importanti per la storia di Milano. Una serie di fotografie tratte prevalentemente dagli archivi del Civico Archivio Fotografico di Milano e dalla collezione privata della famiglia Ucelli permette poi di confermare e completare le informazioni ricavate dalle lettere. Infine la voce out che accompagna le immagini nel video ricostruisce la storia dei bombardamenti di Milano nell’agosto 1943 a partire dalle parole di un testimone di quell’evento.

Obiettivi

  • Conoscere il ruolo sempre crescente dell’aviazione e dei bombardamenti nelle guerre del Novecento e in quelle attuali
  • Scoprire la differenza tra bombardamenti tattici e strategici nella II Guerra mondiale e vedere le conseguenze di un bombardamento strategico sulle città e in particolare su Milano
  • Immaginare le proprie emozioni e stati d’animo pensando di essere sotto un bombardamento e poi di vederne le conseguenze. Individuare le emozioni e stati d’animo nelle lettere di Gianpiero e confrontarle con le proprie
  • Utilizzare lettere private come fonte per conoscere meglio un tema del passato:
    • individuare le informazioni che si possono ottenere dalla fonte;
    • confrontare la fonte con altre sullo stesso tema e con la storiografia, per verificarne l’attendibilità e per inquadrarle nel periodo storico;
    • produrre una narrazione storica che utilizzi quanto appreso dalla fonte

Luciano Castagneri

Materiali didattici

Video “Scendere in cantina” di Elisabetta Castagneri (2020). In particolare da 34’ 54’’ a 44’12’’ e poi da 46’46’’ a 49’33’’, dove i bombardamenti dell’agosto 1943 e le loro conseguenze sono descritti, quasi in tempo reale, grazie alle lettere dei protagonisti direttamente coinvolti.

Altri siti dove trovare materiale relativo ai bombardamenti a Milano:

Per i bombardamenti effettuati specialmente dagli Inglesi in Italia e in particolare su città come Roma, Milano, Foggia, Reggio Calabria, i porti di Napoli, La Spezia, Cagliari, Bari e tante altre:

In https://ibccdigitalarchive.lincoln.ac.uk/omeka/why-do-they-bomb-us si può scaricare il testo in italiano “Perché ci bombardano?”. È inserito nel sito inglese dell’IBCC (International Bomber Command Centre), un museo e memoriale sull’impatto storico che durante la seconda guerra mondiale ebbe il Bomber Command (cioè il comando della RAF, l’aviazione militare inglese, che effettuava i bombardamenti). Il Centro e il suo archivio è curato dall’Università di Lincoln, in Inghilterra.

Molto interessante è l’intervista al mitragliere Harry Irons che, parlando del bombardamento su Milano del 24 ottobre 1942, afferma: “E questo è quello che chiamo un bombardamento terroristico” 

Sulle nuove tecnologie belliche e il loro utilizzo consiglio il film Il diritto di uccidere di Gavin Hood del 2015.

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13 Aprile 2021