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Grandi o piccole patrie per l’Europa del XXI secolo?

Che cosa sta succedendo nel mondo per quanto riguarda le forme politico-istituzionali?
Dopo che il crescere della globalizzazione e il sorgere di organizzazioni plurinazionali, come l’Unione Europea e l’Unione Africana, sembravano aver messo in secondo piano gli spazi nazionali del potere, oggi assistiamo da un lato alla ripresa di nazionalismi egoisti e aggressivi, dall’altro alla riproposizione di spinte separatiste sempre più parcellizzanti.

In questi anni di trasformazione epocale era prevedibile che il modello dello Stato nazionale, erede dell’età moderna, dovesse essere superato. Come dobbiamo interpretare allora il ritorno del nazionalismo e addirittura il richiamo a identità localistiche perdute nel tempo?

Sarà possibile, invece, arrivare a riconoscere che la nostra identità non è monolitica ma può armonizzare diverse scale, da quella locale a quella nazionale e a quella planetaria?

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Il seminario, tenutosi lo scorso 4 aprile, presso la sede milanese dell’Unione Femminile Nazionale, ha voluto esplorare le radici storiche dei processi che hanno determinato la situazione attuale per sviluppare una riflessione a partire dagli interrogativi posti cui non è affatto semplice trovare risposte certe e definitive.

Sono intervenute:

Marina Medi, nella sua relazione ha chiarito il significato e la natura del nazionalismo e del patriottismo per cercare di stabilire se siano ancora attuali.

Silvana Citterio, ha sviluppato il tema del patriottismo e dell’internazionalismo quali valori fondanti del Risorgimento italiano, presentando le figure esemplari che hanno contribuito a realizzare la nostra unità nazionale.

Antonella Olivieri, ha indagato le origini del nazionalismo nei Paesi dell’Europa dell’Est, ripercorrendo le tappe principali del processo storico che ha determinato il presente assetto degli Stati nell’Europa orientale

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Si può vedere la registrazione del seminario sul Canale You Tube di IRIS facendo clic sull’immagine sottostante