Terre rare: neocolonialismo oggi come ieri
Suolo multicolore di mercurio nella steppa di Altai vicino a Kyzyl-Chin
Due seminari sul ruolo delle terre rare e sui problemi ad esse connessi a cura del gruppo di studio di Portare il mondo a scuola
INTRODUZIONE a cura di Laura Terni
La scelta di proporre il tema delle terre rare come argomento di grande interesse per una didattica “attiva”, aperta e impegnata sulle grandi questioni del presente e al confronto costruttivo con il passato, nasce innanzitutto da una serie di considerazioni legate al dibattito internazionale in corso sull’ambiente e sulle modalità dell’uomo di incidere su di esso nel tempo e nello spazio.
Vuole però anche essere un’occasione di dialogo e di approfondimento con i giovani che da qualche anno stanno esprimendo una particolare sensibilità per i temi ambientali e del cambiamento climatico imponendoli all’attenzione dei potenti della terra con la richiesta di nuove strategie e scelte di sviluppo sostenibile giudicate improrogabili.
Le sfide e la complessità dei problemi legati al progresso tecnologico in un mondo sempre più globalizzato e digitalizzato, l’interesse e la preoccupazione per gli sviluppi che i nuovi processi industriali potrebbero generare e hanno già prodotto sull’ambiente e sull’uomo che ne è artefice, fruitore e protagonista passivo, le incognite che la recente pandemia ha generato sul futuro dell’umanità, accentuando le diseguaglianze economiche tra gli abitanti delle varie parti del mondo, impongono una conoscenza più approfondita della realtà e un approccio sempre più interdisciplinare agli interrogativi del presente.
Parlare di terre rare, metalli strategici della quarta rivoluzione industriale per la loro versatilità di utilizzo, offre la possibilità di seguire un percorso di cittadinanza globale che affronti il tema della rivoluzione digitale e delle nuove tecnologie a basso impatto ambientale (green revolution), esaminandolo da un punto di vista più articolato e critico, ovvero del reale costo ambientale legato alla loro estrazione, produzione, mercato e smaltimento (supply chain). Un costo che, senza negare la positività delle scelte in atto, si evidenzia particolarmente alto. D’altro canto, in una tecnologia in rapidissima evoluzione, quali potrebbero essere le fonti energetiche alternative del futuro? E quali Paesi potrebbero farsene promotori dati i costi elevatissimi della ricerca scientifica?
Ma il tema delle terre rare offre anche lo spunto per esaminare la questione in un’ottica storica, ovvero quella dello sfruttamento delle risorse, degli ambienti e degli esseri umani e un confronto tra il presente e le forme di colonialismo “classico” e del neocolonialismo.
Può risultare particolarmente interessante e illuminante, ad esempio, ripercorrere la storia di alcune risorse strategiche nel passato, come il sale e il petrolio, per individuare possibili parallelismi con le terre rare nella costruzione del nostro ambiente antropizzato e dei rapporti di potere nella relazione tra gli stati.
E ancora, in ambito geopolitico, il tema delle terre rare e dei metalli cosiddetti critici si lega oggi all’evoluzione in senso apertamente conflittuale dei rapporti tra Stati Uniti e Cina (ma non solo), a causa del primato assunto da quest’ultima in ambito tecnologico (reti 5G, high-tech, Intelligenza Artificiale), proprio grazie a queste nuove risorse strategiche. È possibile evitare il conflitto e promuovere, al contrario, delle relazioni internazionali fondate sulla cooperazione?
Il percorso suggerito intende quindi offrire un contributo al dibattito su questi interrogativi partendo dalla banale considerazione che quotidianamente utilizziamo strumenti tecnologici (smartphone, computer, digitale terrestre, dispositivi di nuova generazione), ma raramente riflettiamo sulla loro provenienza, sulla loro composizione e sul costo sociale e ambientale che lo sviluppo tecnologico porta con sé. Non si tratta, quindi, di rinunciare ai benefici del progresso, ma di essere più consapevoli e responsabili sulle sue criticità attraverso la conoscenza di aspetti meno noti.
Per quanto concerne invece i termini più complessi della questione, che trascendono i comportamenti individuali, l’auspicio è che l’Occidente industrializzato, correggendo alcuni squilibri favoriti da una politica di collaborazione tra i suoi Stati miope e sostanzialmente fallimentare nelle scelte energetiche del recente passato, possa adottare una strategia comune per sviluppare una crescita globale fondata non solo sulla concorrenza tecnologica, ma anche sulla cooperazione tra i popoli.
Due seminari a cura di IRIS e Portare il mondo a scuola
nell’ambito dell’ottava edizione di Milanosifastoria
27 aprile 2022
- Che cosa sono e perché giocano un ruolo fondamentale nella rivoluzione green e nella politica globale del nuovo millennio
a cura di Gioconda Rainero e Laura Elisabetta Terni
- Come rispondere al bisogno di terre rare?
a cura di Cristina Cocilovo e Marina Medi
4 maggio 2022
- Le terre rare nel quadro del neocolonialismo
a cura di Laura Elisabetta Terni e Marilena Salvarezza - Terre rare e geopolitica: competizione, alleanze e conflitti tra potenze
a cura di Anna Di Sapio e Ester Prestini
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13 giugno 2022