Abstract degli incontri
Corso di formazione per scuole secondarie di primo e secondo grado
Insegnare la contemporaneità
INCONTRO N.2
Produzione, lavoro, economia nel mondo della globalizzazione, del postfordismo, del capitale finanziario
a cura di Marilena Salvarezza
Le trasformazioni in ambito tecnologico, produttivo ed economico i cui inizi sono collocati dagli studiosi negli anni ‘70 del XX secolo hanno cambiato radicalmente il mondo in cui viviamo. Una prima fase di cambiamento ha investito il modello produttivo fondato sulla grande fabbrica, la catena di montaggio, la scomposizione delle mansioni, la presenza di scorte e la stabilità del posto di lavoro sostituendolo con il modello “toyotista” fondato, grazie alle nuove tecnologie, su una produzione capace di rispondere alla richiesta “Just in time”, sull’uso flessibile della forza lavoro, sulla delocalizzazione e sulla “globalizzazione” che permettono agli imprenditori di inseguire i fattori produttivi là dove si manifestano nella forma più vantaggiosa e mirato ai risparmi interni di produzione. Contemporaneamente nuovi paesi hanno acquisito livelli altissimi di industrializzazione (vedi Cina). L’ultima fase a partire dagli inizi del terzo millennio e in piena evoluzione, da molti studiosi chiamata quarta rivoluzione industriale, riguarda l’introduzione di intelligenze artificiali in molti ambiti di lavoro, la straordinario sviluppo di nano e bio tecnologie con la sostituzione meccanica di molte mansioni a grande contenuto intellettuale. Queste trasformazioni sono state favorite da politiche neoliberiste (libertà totale al mercato e ritiro degli stati) che hanno anche permesso il primato del capitalismo finanziario ( basato sulla speculazione) e del ruolo delle banche. Conseguenze tutt’ora in corso sono precarizzazione e trasformazione delle modalità del lavoro, disoccupazione e inoccupazione , crisi del welfare (politiche improntate al pareggio di bilancio), perdita di potere contrattuale e di diritti per i lavoratori, crescita della diseguaglianza ma anche enormi potenzialità tecnologiche Le domande che insieme ci poniamo riguardano il rischio di una crescente obsolescenza e significato del lavoro umano, la difficoltà di controllo sulla tecnica, il ruolo dell’educazione in questi scenari.
Bibliografia essenziale
Economia e lavoro
- Gallino, Vite rinviate. Lo scandalo del lavoro precario, Laterza, Roma-Bari, 2014
- Piketty, Il capitale nel XXI secolo, Bompiani, Milano, 2014
- Varoufakis, E’ l’economia che cambia il mondo. Quando la disuguaglianza mette a rischio il nostro futuro, Rizzoli, Milano, 2013
INCONTRO N. 3
La terra, un pianeta predato: a due passi dal baratro ambientale
a cura di Marina Medi e Marilena Salvarezza
L’ambiente naturale è sempre stato qualcosa da cui l’uomo ha dovuto difendersi o che ha sfruttato per realizzare le sue diverse forme di civiltà. Ma tra gli anni Settanta e Novanta è diventato sempre più chiara la necessità di un rovesciamento di prospettiva: è l’ambiente che deve essere difeso dalla nostra azione, se vogliamo sopravvivere.E’ diventato chiaro infatti che dallo sviluppo dell’industrializzazione il mondo cosiddetto sviluppato sta provocando danni irreversibili all’ambiente: da una parte l’esaurimento delle risorse (sia rinnovabili che non), dall’altra la dispersione di sostanze inquinanti e di rifiuti nell’aria, sulla terra e nell’acqua che provocano effetti devastanti: dai cambiamenti climatici ai dissesti idrogeologici, dal buco nell’ozono alla crescita di malattia degenerative. L’ambiente naturale è sempre stato qualcosa da cui l’uomo ha dovuto difendersi o che ha sfruttato per realizzare le sue diverse forme di civiltà. Ma tra gli anni Settanta e Novanta è diventato sempre più chiara la necessità di un rovesciamento di prospettiva: è l’ambiente che deve essere difeso dalla nostra azione, se vogliamo sopravvivere. E’ diventato chiaro infatti che dallo sviluppo dell’industrializzazione il mondo cosiddetto sviluppato sta provocando danni irreversibili all’ambiente: da una parte l’esaurimento delle risorse (sia rinnovabili che non), dall’altra la dispersione di sostanze inquinanti e di rifiuti nell’aria, sulla terra e nell’acqua che provocano effetti devastanti: dai cambiamenti climatici ai dissesti idrogeologici, dal buco nell’ozono alla crescita di malattia degenerative.E’ sotto accusa il modello di produzione e di consumo del mondo industrializzato. Ed è per questo che i poteri economici, ma anche la gente comune, resiste di fronte alla necessità di cambiare stili di vita o alla possibilità di accedere a quella dei paesi ricchi.Eppure le ricerche scientifiche in questo settore, rese possibili dalle tecnologie digitali (satelliti metereologici, possibilità di calcolo e di costruzione virtuale di possibili scenari futuri), esprimono molta preoccupazione per il futuro e invitano a prendere al più presto provvedimenti. La ricerca di tecnologie alternative e di forme di risparmio di energia e di materie prima sta cercando modi per rispondere al problema. A livello politico l’Onu ha sviluppato un programma sull’ambiente (UNEP) e conferenze internazionali cercano di trovare accordi tra gli stati per contenere i problemi. Si riuscirà nell’intento? Si farà a tempo? Quali cambiamenti saranno necessari per non riservare solo a pochi un alto livello di consumi?
E’ sotto accusa il modello di produzione e di consumo del mondo industrializzato. Ed è per questo che i poteri economici, ma anche la gente comune, resi ste di fronte alla necessità di cambiare stili di vita o alla possibilità di accedere a quella dei paesi ricchi. Eppure le ricerche scientifiche in questo settore, rese possibili dalle tecnologie digitali (satelliti metereologici, possibilità di calcolo e di costruzione virtuale di possibili scenari futuri), esprimono molta preoccupazione per il futuro e invitano a prendere al più presto provvedimenti.La ricerca di tecnologie alternative e di forme di risparmio di energia e di materie prima sta cercando modi per rispondere al problema. A livello politico l’Onu ha sviluppato un programma sull’ambiente (UNEP) e conferenze internazionali cercano di trovare accordi tra gli stati per contenere i problemi. Si riuscirà nell’intento? Si farà a tempo? Quali cambiamenti saranno necessari per non riservare solo a pochi un alto livello di consumi?
Bibliografia e sitografia
- Acot, Catastrofi climatiche e disastri sociali, Donzelli, Roma, 2007
- Behringer, Storia culturale del clima, Dall’Era glaciale al Riscaldamento globale, Bollati Boringhieri, Torino, 2013
- Bompan Emanuele , I.N. Brambilla, Che cos’è l’economia circolare, Edizioni Ambiente, Milano, 2016
- R. Brown, Un mondo al bivio.: come prevenire il collasso ambientale ed economico, Edizioni Ambiente, Milano 2011
- Caserini, A qualcuno piace caldo. Errori e leggende sul clima che cambia, Edizioni Ambiente, Milano, 2008
- Caserini, Il clima è (già) cambiato. 10 buone notizie sul cambiamento climatico, Edizioni Ambiente, Milano, 2016
- Liberti, Land grabbing: come il mercato delle terre crea il nuovo colonialismo, Minimumfax, Roma, 2011
Meadows Donella; Meadows Dennis; Randers Jorgen, I nuovi limiti dello sviluppo. La salute del pianeta nel terzo millennio, Mondadori, Milano 2006
- W. Moore, Ecologia-mondo e crisi del capitalismo. La fine della natura a buon mercato, Verona, Ombre Corte (collana Culture), 2015
- Perna, Eventi estremi. Come salvare il pianeta e noi stessi dalle tempeste climatiche e finanziarie, Altreconomia, Milano 2011
- Rynn, Senza alibi, Bollati Boringhieri, Torino, 2015
- Rockström, Grande mondo, piccolo pianeta. La prosperità entro i confini planetari, Edizioni Ambiente, Milano, 2016
- Sauper, L’incubo di Darwin. Un microcosmo in bilico, Libro + dvd Feltrinelli Real Cinema, 2004
http://www.climalteranti.it/info/
http://www.isprambiente.gov.it/it
INCONTRO N. 4
Il mondo globalizzato: i conflitti armati, la strategia del terrorismo, la crisi del diritto internazionale
A cura di Anna Di Sapio e Ester Prestini
Da sempre guardare come funziona la guerra vuol dire guardare come funziona il mondo, è una prospettiva privilegiata per capire le mutazioni politiche e giuridiche nel contesto internazionale.
Con il crollo del muro di Berlino nel 1989 viene meno il sistema bipolare, si entra in una fase di transizione che avrebbe dovuto far emergere un nuovo ordine internazionale.
Lo scenario attuale, caratterizzato dal processo di globalizzazione, dall’emergere di nuove potenze come Cina, India, Russia, Brasile, e da potenze regionali, mostra un sistema internazionale attraversato da numerose crepe politiche ed economiche,la difficoltà del diritto internazionale.
Nel corso degli ultimi venticinque anni la guerra ha assunto forme nuove ed eterogenee ; insieme alle forme sono cambiati anche i principi di legittimazione e le norme relative all’uso della forza nelle relazioni internazionali. Il rapido sviluppo tecnologico ha portato alla creazione di armi sempre più sofisticate e micidiali, come i “droni”.
In questo nuovo scenario irrompe il terrorismo, fenomeno globale, complesso e sfaccettato, tema molto presente nei media, mentre le guerre ricevono una copertura limitata e frammentaria.
Come risolvere il problema della governance mondiale? Come riformare l’Onu e le altre istituzioni internazionali? Come rispondere alle sfide poste dall’accumulazione di potere e di capitale da parte di soggetti privati? Quale il ruolo di cittadini, di associazioni, di Organizzazioni non governative?
Bibliografia
Frank Tétart, Il mondo nel 2016 in 200 mappe. Atlante di geopolitica, LEG, Gorizia, 2015
Amaël Cattaruzza, Le guerre contemporanee in 100 mappe, LEG, Gorizia, 2016
Alessandro Colombo, La grande trasformazione della guerra contemporanea, Fondazione Feltrinelli, Milano, 2015, epub
Franco Cardini, L’ipocrisia dell’Occidente. Il Califfo, il terrore e la storia, Laterza Editore, Bari-Roma 2015
Franco Cardini, L’Islam è una minaccia. Falso, Laterza, Bari-Roma 2016
Georges Corm, Contro il conflitto di civiltà. Sul “ritorno del religioso” nei conflitti contemporanei del Medio Oriente, Guerini e Associati, Milano 2016
Georges Corm, Storia del Medio Oriente, Jaca Book, Milano 2009
Noam Chomsky, Terrorismo occidentale, Ponte alle Grazie, Firenze 2015
Guerre d’Arabia, Rivista di Aspenia Institute n. 72. 2016
Chi ha paura del Califfo, Limes, Rivista italiana di geopolitica n. 3 marzo 2015
Stéphane Hessel, Albert Jacquart, Esigete un disarmo nucleare totale, Ediesse, Roma 2014
- Collot, N. Lozito, F. Petroni, P. Ventimiglia, La guerra dei droni, iMerica 2014, epub
Zerocalcare, Kobane calling, Bao Publishing 2016
Cecilia Tosi, Il terrorismo spiegato ai ragazzi. Jihad? Al Qaida? Califfato? Aiutiamo i nostri giovani a capire, Imprimatur, Reggio Emilia 2016
INCONTRO N.5
Le scelte dell’Europa di fronte alla crisi di governance mondiale
A cura di Cristina Cocilovo e Antonella Olivieri
Dopo i tentativi del passato, dal Sacro romano impero in poi, di riunificare il continente europeo almeno nella sua parte occidentale, la UE per la prima volta nella storia ha creato un’area di democrazia e pace all’interno di un continente lacerato quasi ogni secolo da guerre.
Dal secondo dopoguerra ha saputo gestire i principi di democrazia e tutela dei suoi cittadini fino alle crisi del 1971-’73 e del 1989 -’92. Dopo la fine della guerra fredda ha incluso la ex DDR e poi i paesi dell’ex area sovietica.
La crisi del 2008 ha messo a nudo una serie di mancanze che stanno incrinando la solidità della costruzione europea con il desiderio diffuso di ritornare alla discussa istituzione dello stato nazionale. In uno scenario globale e multipolare, caratterizzato da forti disuguaglianze e dallo strapotere della finanza, le scelte europee sono sempre più affannose.
La crisi della Grecia e la Brexit sono forse le manifestazioni più note all’opinione pubblica del precipitare della crisi identitaria dell’Europa.
Quali prospettive si aprono all’interno delle istituzioni europee e in relazione alle scelte degli altri protagonisti mondiali?
Lo scandire incalzante e a volte imprevedibile degli eventi impedisce di avere previsioni di media durata per quanto riguarda il futuro. Molto dipenderà dalla situazione globale, dal prevalere o meno di interessi dei singoli paesi europei, dalle scelte dell’elettorato, angosciato da squilibri continui che intaccano i diritti acquisiti sia politici che del Welfare e lusingato dalla propaganda dei partiti neo nazionalisti, dalla gestione del fenomeno migratorio.
La fragilità della costruzione europea appare purtroppo in tutta la sua evidenza.
Le grandi conquiste della UE, ossia l’affermazione dello stato democratico e del rispetto dei diritti civili e umani, anche attraverso l’istituzione del welfare come criterio per ridurre le diseguaglianze fra cittadini, sono dunque messe a dura prova in questa fase storica.
Bibliografia e sitografia
La battaglia contro l’Europa. Come un’elite ha preso in ostaggio un continente, Thomas Fazi e Guido Iodice, ed. Fazi
Tony Juett, Guasto è il mondo, ed. Laterza
Non passo lo straniero? La politica migratoria tra sovranità nazionale e diritti umani, Maurizio Ambrosini, Ed. Cittadella, Assisi 2014
Ulrich Beck, La crisi dell’Europa, Il Mulino, Bologna, 2012
Daniel Cohen, Esiste un modello sociale europeo? [in Tre lezioni sulla società postindustriale, Garzanti, Milano, 2007]
F.Foccardi e B.Groppo, L’Europa e le sue memorie – Politiche e culture del ricordo dopo il 1989, Viella, Roma 2013
Luciano Gallino, La lotta di classe dopo la lotta di classe, Editori Laterza, Bari 2012
Luciano Gallino, Il colpo di Stato di banche e governi. L’attacco alla democrazia in Europa, Einaudi, Torino, 2013
Jürghen Habermas, Questa Europa è in crisi, Laterza, Roma-Bari,2012
Eric J. Hobsbawn, La fine dello stato, Rizzoli, Milano, 2007
Alberto Martinelli, Mal di nazione. Contro la deriva populista, Un.Bocconi, Milano 2013
Alberto Martinelli, La modernizzazione, Laterza, Bari 2010
G.Enrico Rusconi, Se cessiamo di essere una nazione, Il Mulino,Bologna,1993
Sitografia
- http://europa.eu/index_it.htm
- http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Main_Page/it
- https://it.wikipedia.org
- http://www.treccani.it/enciclopedia
- http://didasfera.it/didattica/home
- http://www.fondazionefeltrinelli.it
- http://www.ispionline.it/
- http://www.limesonline.com
- http://stats.oecd.org/
- http://www.cambioeuro.it/
- http://www.pewglobal.org/2016/05/17/global-migrant-stocks
- http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/
- https://populationpyramid.net/
- http://www.repubblica.it
INCONTRO N.6
La società “globalizzata”: crisi delle rappresentanze sociali, egoismi individuali, nuovi movimenti.
A cura di Massimiliano Lepratti e Pina Sardella
Nel corso della storia dell’umanità non esiste un periodo in cui le “scoperte” e le acquisizioni siano state – oltre che radicali e profonde – così accelerate come in questi ultimi nostri decenni. Il risultato è una progressiva trasformazione della società quale era andata definendosi e costruendo nel Novecento. La crisi di questo modello oggi ci pone di fronte a un cambiamento epocale (da “fine dell’impero”) anche nei comportamenti individuali e collettivi. Dalla “partecipazione” si sta passando all’individualizzazione estrema; alla solitudine di ogni singolo in una società globalizzata sempre più di fatto “interculturale” per i processi migratori in atto.
Storicizziamo questo percorso.
I tre cardini della rappresentanza sociale (i partiti di massa, i sindacati, la Chiesa nei Paesi cattolici) hanno seguito destini simili ai sistemi socio economici in cui hanno agito. Sistemi basati sulla dimensione nazionale (monolinguistica, territorialmente limitata, religiosamente omogenea), sul modo di produzione fordista (segnato dalla forte rigidità dei ruoli in qualunque ambito), su un accesso limitato a informazioni tendenzialmente centralizzate hanno ricevuto una prima forte scossa alla fine degli anni ‘60, e hanno conosciuto la vera e profonda crisi con gli anni ‘90.
Da questo decennio in poi tre fattori hanno agito come potenti disgregatori della tradizione: la caduta del muro di Berlino rispetto ai partiti e agli equilibri internazionali, la globalizzazione economica, il toyotisimo e la precarizzazione del lavoro rispetto ai sindacati, l’avvento di internet rispetto ai sistemi informativi e culturali.
La crisi di cui sopra e le evoluzioni del consumismo stanno proponendo una mescolanza di ingredienti progressisti e individualisti entro cui la società tutta e la sua parte più giovane in particolare prosegue la ricerca di nuovi modi di riaggregazione
Esempi: il movimento di Genova e di Seattle, i nuovi Movimenti contadini (Via Campesina), i partiti Pirata e 5 stelle, i movimenti ecologisti, Communia e il dibattito sui “beni comuni”, l’attenzione a consumi e risparmi responsabili (i GAS in Italia) .
Bibliografia essenziale
- Revelli, Finale di partito, Einaudi , Torino, 2013
- Magri, Il sarto di Ulm, Il saggiatore, Milano, 2009
- Hobsbawm, Il secolo breve (in particolare il capitolo XI), BUR, Milano, 1994
- Ginsborg, Storia d’Italia dal Dopoguerra ad oggi, Einaudi, Torino, 1989 e 1996
- Sai, Vento dell’Est. Toyotismo, lavoro, democrazia,Ediesse, Roma, 2015
INCONTRO N.7
L’era del digitale: una rivoluzione culturale?
A cura di Silvana Citterio e Marina Medi
Negli ultimi trent’anni, le scoperte scientifiche e le innovazioni tecniche legate allo sviluppo dell’informatica e dell’elettronica si sono succedute a un ritmo vertiginoso e hanno introdotto trasformazioni così rivoluzionarie da portarci in una nuova epoca: l’età digitale. (Dall’inglese binar digital , da cui bit = sistema binario di cifratura:0,1, a sua volta derivato dal latino digitus = cifra.)
La duttilità e l’economicità delle tecnologie digitali ne hanno favorito la rapida utilizzazione in ogni campo e, come un volano, hanno portato a grandi cambiamenti nell’economia, nella società, nella cultura, nella vita quotidiana. Per chi è nato a cavallo del Duemila un mondo senza digitale non è neppure immaginabile, mentre le generazioni precedenti fanno fatica a convivere con i cambiamenti imposti dalle TIC.
Nel campo dell’informazione e della trasmissione delle conoscenze si sta passando da una società, basata sulla scrittura e sulla stampa, che ha consentito con “memorie esterne” lo sviluppo dei saperi disciplinari, ad una società in cui “l’alfabeto digitale”, attraverso la traduzione in bit di linguaggi diversi (musica, parole, immagini) costruisce un nuovo codice e, permettendo l’accesso immediato a un’infinità di dati e di contatti, suggerisce un modo di pensare non lineare e chiuso, ma ipertestuale, multimediale e aperto.
Tuttavia, agli enormi vantaggi offerti dalle tecnologie digitali e alle loro ulteriori potenzialità, si affiancano una serie di problemi. Per esempio: lo sviluppo scientifico, che ha portato a nuove frontiere nel campo della biologia, della medicina o della cosmologia, pone grandi quesiti etici rispetto al rapporto Vita/Morte e Uomo/Dio. La quantità, la rapidità e il libero accesso alle informazioni pongono il problema di chi controlla i motori di ricerca e di come vengano determinati criteri e mappe per la selezione dei dati. E ancora, in una rete gratuita ma customer oriented, con pubblicità mirata alle esigenze del singolo, quale tutela per la privacy e la sfera del privato? E in quale modo le relazioni interpersonali si giocano nel mondo virtuale dei social? E, per quanto attiene all’ambito della formazione, come può la Scuola, un sistema istituito dagli stati nazionali e strutturato sulla cultura del libro, far fronte ai bisogni educativi dell’epoca che si sta aprendo e di quelli che vengono chiamati “nativi digitali”? Quali accorgimenti e strategie per gli insegnanti che si trovano, loro cresciuti nell’epoca passata, a dover formare dei giovani che sono “nativi digitali”?
Bibliografia essenziale
A.M. e Ferri P., La sfida dei nativi digitali, in http://www.educationduepuntozero.it/speciali/pdf/speciale_marzo2013_1.pdf
Detti T. – Lauricella G., Le origini di Internet, Bruno Mondadori, Pearson Italia, Milano-Torino, 2013
Hassan C., Rete e democrazia. Politica, informazione e istruzione, Marsilio, Venezia, 2010
Lotito G., Emigranti digitali. Origini e futuro della società dell’informazione dal 3.000 a.C. al 2025 d.C. , Bruno Mondadori, Milano, 2008
Orban C., La società della rete. Nuove idee per l’uomo del futuro, Hoepli, Milano, 2015
Riotta G., Il web ci rende liberi? Politica e vita quotidiana nel mondo digitale, Einaudi, Torino 2013
http://avanguardieeducative.indire.it